La crisi di Crimea e gli effetti sul Forex

Pubblicato il da brokerforexitaliani

 

Le guerre non causano solo morti e feriti. Nella maggior parte dei casi, soprattutto in un mondo globalizzato come il nostro, sono responsabili di pesanti conseguenze a livello economico, capaci di sortire effetti anche su zone e su soggetti che, in linea di massima, non c’entra proprio nulla.

 

Una dimostrazione della validità di questo concetto è data dalla crisi che si sta consumando in Ucraina. Protagonista è Kiev, che sta lottando affinché la Crimea resti ucraina, ma anche la Russia, che invece la Crimea se la sta prendendo senza colpo ferire, grazie sola presenza deterrente dei carri armati. Protagonisti, certo un po’ defilati, sono anche gli Stati Uniti e l’Europa, la cui strategia non è per nulla chiara.

 

I contorni della situazione sono sfocati e questo agita i mercati. Soprattutto, agita il Forex. Il mercato delle valute è molto suscettibile a ciò che accade “all’esterno”.

Assai suscettibile si sta dimostrando, su tutti, il rublo (moneta russa). E’ coinvolto in una spirale di svalutazione. Certo, questa evenienza è frequente durante crisi politiche o diplomatiche, ma la situazione è allarmante per almeno due fattori. Il primo luogo, la Russia si sta vedendo voltare le spalle da quasi tutto l’Occidente in quella che è un avera e propria perdita di fiducia; inevitabile che “l’emorragia di fiducia”coinvolga anche la moneta nazionale. Secondariamente, la guerra che sta per scoppiare è “immersa” in un contesto che vede la crisi delle economie emergenti dal punto di vista valutario.

 

Argentina, Venezuela, Turchia e anche la Russia stanno soffrendo il Tapering, e stanno soffrendo soprattutto le rispettive monete. Senza contare che, alla fin fine, siamo solo alla prima fase di quella che con tutta probabilità sarà una guerra tra Russia e Ucraina (sostenuta, chissà in che modo, dall’Occidente).

 

I numeri del Forex di questi giorni danno l’idea degli eventi che stanno coinvolgendo la moneta russa. Il 3 marzo, soprattutto, il rublo si è reso protagoniste di discese memorabili.. L’ EUR/RUB ha toccato il suo massimo storico: 50,8. L’USD/RUB ha invece raggiunto la soglia di 36,8, massimo dal 2007.

A preoccupare Mosca non è solo il presente, ma anche e soprattutto il futuro. Le prospettive sono pessime e vedono, ovviamente, un trend sempre più realzista dei cambi cui si è fatto riferimento sopra.

 

La svalutazione del Rublo infastidisce i trader e preoccupa profondamente il Governo Russo, che sta cercando di correre ai ripari. Per ora, l’unica mossa è quella dell’innalzamento dei tassi riferimento: in poche ora sono passati dal 5,5 al 7%. Di più, Putin non può fare, almeno da questo punto di vista. Altre misure, ben più drastiche, dovranno essere prese se la spirale inflattiva sfuggirà al controllo di Mosca.

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